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salotto culturale del jazz

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Dal Romanticismo ad oggi

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Con il Romanticismo europeo e americano, si assiste ad un perfezionamento degli strumenti musicali: i cordofoni (evoluzione del violino e affermazione di una musica polifonica che privilegia gli archi), gli ottoni e le ance (si evolvono il clarinetto, l’oboe moderno, si brevetta in Belgio, nel 1840, il sassofono bandito successivamente, insieme al jazz, da Hitler), gli strumenti a percussione (in cui primeggia la tradizione elvetica). Compariranno anche l’armonica a bocca, emblema del blues afro-americano e la fisarmonica destinata ad un particolare successo nella musica folkloristica e popular argentina. Il pianoforte, discendente dalle tastiere a corde pizzicate, sarà una delle componenti più macroscopiche dell’influenza europea sulla musica afro-americana. 

 

Con l'inizio del XX secolo e l'avvento del post-modernismo, la musica tonale di tradizione colta entra in crisi e conosce una nuova stagione. Una serie di cambiamenti sociali e scientifici metteranno in discussione il sistema strutturale e metrico della musica. L’invenzione del cent da parte del fisico Ellis, la scoperta sistematica della musica etnica extraeuropea e il suo progressivo incorporamento nelle poetiche delle avanguardie del Novecento, il serialismo e la dodecafonia, l’elettronica e il superamento del sistema intervallare, sono tutti elementi che contribuiranno ad assumere una nuova dimensione delle sonorità. 

L’Europa musicale della modernità, che si consegna al Nuovo Mondo attraverso l’omologazione e la semplificazione delle diversità e delle sfumature, diffonde e afferma un’estetica dell’oggettività, nella “rigidità” interpretativa e nella standardizzazione di comportamenti musicali antitetici rispetto ai modelli poetici, creativi e variegati del mondo delle tradizioni orali. Questa oggettività del comportamento ritmico, sonoro, melodico, armonico, strutturale, si scontrerà nel Nuovo Mondo con la sostanziale diversità culturale prima amerindia e poi afro-americana, generando inattesi e proficui effetti di sintesi e di ritorno già vivi nell’esperienza latino-americana dei rapporti Spagna-Messico-Perù di fine Cinquecento e inizio Seicento, per poi deflagrare nell’esperienza del blues, dello spiritual, del regtime e del jazz nordamericani. 

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